Continuate a diffondere questo messaggio
Questo è solo una delle frasi che ci sono state dette a Torino mentre ci stringevano le mani con quella forza che esprime felicità e soddisfazione. Non ci piace vantarci, ma adoriamo far passare il messaggio: “il mondo intero è la nostra casa”. Questo è diventato il nostro motto da quando lo pronunciò Hassan Panero, poeta somalo incontrato a Cardiff quasi due anni fa, e protagonista amato di (IN)VISIBLE CITIES.
E’ vero con (IN)VISIBLE CITIES vogliamo descrivere le comunità africane in 13 città del mondo intero ma il messaggio vale per tutte le comunità e tutte le persone: non abbiate paura di incontrare “l’altro” e se proprio non potete fare a meno di avere le gambe che fanno giacomo-giacomo e la mente che frulla una serie di false informazioni, ricordate che la persona davanti a voi sta probabilmente sperimentando le stesse paure, gli stessi dubbi.
A Torino, presso il Museo Diffuso della Resistenza, abbiamo avuto modo di parlare di questo con quasi cento persone, una sala piena di persone partecipative, interessate, e sveglie, tanto che ancora una volta abbiamo sforato con i tempi e ci siamo dileguati solo molto dopo le nove di sera (il tutto era iniziato alle 18.30 e il documentario dura un’ora … fate voi i conti).
Ci è stata anche lanciato un invito: visitare le città invisibili di Torino, nei quartieri a nord della città. A noi le sfide piacciono e quindi nonostante il poco tempo a disposizione siamo saliti sul tram, e abbiamo osservato, camminato peri quartieri e ora siamo nella fase di valutazione. Chissà che (IN)VISIBLE CITIES non si fermi veramente a Torino per un paio di mesi!
Un grazie di cuore al Museo Diffuso della Resistenza per averci ospitati insieme al Centro Studi Africani del Piemonte, grazie a Ottobre Africano di Torino per il supporto logistico, alla Professoressa Cecilia Pennacini dell’Univeristà di Torino per aver colto e descritto eccellentemente (IN)VISIBLE CITIES e a Laura per averci offerto un letto caldo in cui riposarci!